Il liceo “Marco Pantani” diventerà un modello per le scuole a indirizzo sportivo di tutta Italia: la riforma Gelmini, infatti, non ha per ora toccato questo particolare percorso formativo, destinato anzi a diventare uno dei nuovi licei, accanto a quelli già definiti dalla legge che ha riorganizzato il sistema d’istruzione superiore. E’ questo l’obiettivo a cui sta lavorando un’apposita commissione istituita dal ministero: commissione della quale è stato chiamato a far parte Mauro Ghisellini, direttore del “Pantani”, già dallo scorso anno consulente del ministro Mariastella Gelmini.
L’equipe tecnica ha il compito di «armonizzare la sperimentazione dell’indirizzo sportivo con i criteri di revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei»: così si legge nel decreto firmato da Giuseppe Cosentino, capo del dipartimento per l’Istruzione. In questo senso si rivelerà senza dubbio utile il contributo sia di Ghisellini, che potrà portare come esempio l’esperienza del liceo bustocco, sia di Manuela Di Centa, campionessa olimpionica di sci di fondo e ora deputata per il Popolo della Libertà, che partecipa alle riunioni del gruppo di lavoro in viale Trastevere. E’ stata la parlamentare, infatti, a chiedere di inserire l’indirizzo sportivo all’interno della Riforma, collocandolo nel quadro dei licei europei.
Lo scopo della commissione presieduta dall’ispettore Luciano Favini punta proprio a salvaguardare la peculiarità di questo curriculum scolastico, il cui obiettivo è quello di rispondere alle esigenze degli studenti che praticano attività agonistica, spesso ad alto livello, ma anche di tutti i ragazzi che amano lo sport, aiutandoli a conciliare la scuola con l’impegno atletico. E’ quindi un percorso mirato, che comprende l’educazione alla pratica delle diverse discipline sportive, attraverso lezioni tenute da specialisti. Si spiega così l’assenza del latino, sostituito dalle materie d’indirizzo: agli studenti del “Pantani” vengono perciò proposte numerose ore settimanali di educazione fisica e attività motoria, insieme ad altre discipline caratteristiche, tra le quali diritto e legislazione sportiva, accanto a psicologia dello sport.
Il modello del liceo bustocco di via Varzi offre insomma un’importante base di lavoro ai componenti della commissione, in modo da poter tutelare, come spiega Ghisellini, «la validità e qualità di questa particolare offerta formativa, che permettendo agli studenti di coniugare scuola e sport garantisce una preparazione a tutti gli effetti liceale, senza costringere i ragazzi a rinunciare al loro impegno atletico. Impegno valorizzato da questo indirizzo scolastico, che il ministro ha voluto mantenere all’interno della Riforma». Tant’è vero che nella riorganizzazione del liceo sportivo è ora coinvolto anche il Coni, rappresentato dal dirigente Maurizio Romano.
L’equipe incaricata di definire le finalità di questo percorso liceale dovrà anche costruire un piano studi in sintonia con la commissione incaricata di elaborare le indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, del primo ciclo e dei licei.
L’equipe tecnica ha il compito di «armonizzare la sperimentazione dell’indirizzo sportivo con i criteri di revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico dei licei»: così si legge nel decreto firmato da Giuseppe Cosentino, capo del dipartimento per l’Istruzione. In questo senso si rivelerà senza dubbio utile il contributo sia di Ghisellini, che potrà portare come esempio l’esperienza del liceo bustocco, sia di Manuela Di Centa, campionessa olimpionica di sci di fondo e ora deputata per il Popolo della Libertà, che partecipa alle riunioni del gruppo di lavoro in viale Trastevere. E’ stata la parlamentare, infatti, a chiedere di inserire l’indirizzo sportivo all’interno della Riforma, collocandolo nel quadro dei licei europei.
Lo scopo della commissione presieduta dall’ispettore Luciano Favini punta proprio a salvaguardare la peculiarità di questo curriculum scolastico, il cui obiettivo è quello di rispondere alle esigenze degli studenti che praticano attività agonistica, spesso ad alto livello, ma anche di tutti i ragazzi che amano lo sport, aiutandoli a conciliare la scuola con l’impegno atletico. E’ quindi un percorso mirato, che comprende l’educazione alla pratica delle diverse discipline sportive, attraverso lezioni tenute da specialisti. Si spiega così l’assenza del latino, sostituito dalle materie d’indirizzo: agli studenti del “Pantani” vengono perciò proposte numerose ore settimanali di educazione fisica e attività motoria, insieme ad altre discipline caratteristiche, tra le quali diritto e legislazione sportiva, accanto a psicologia dello sport.
Il modello del liceo bustocco di via Varzi offre insomma un’importante base di lavoro ai componenti della commissione, in modo da poter tutelare, come spiega Ghisellini, «la validità e qualità di questa particolare offerta formativa, che permettendo agli studenti di coniugare scuola e sport garantisce una preparazione a tutti gli effetti liceale, senza costringere i ragazzi a rinunciare al loro impegno atletico. Impegno valorizzato da questo indirizzo scolastico, che il ministro ha voluto mantenere all’interno della Riforma». Tant’è vero che nella riorganizzazione del liceo sportivo è ora coinvolto anche il Coni, rappresentato dal dirigente Maurizio Romano.
L’equipe incaricata di definire le finalità di questo percorso liceale dovrà anche costruire un piano studi in sintonia con la commissione incaricata di elaborare le indicazioni nazionali per la scuola dell’infanzia, del primo ciclo e dei licei.