giovedì 25 marzo 2010

IL CAMPIONE DI APNEA GENONI PRESENTA LA SUA FICTION AL "PANTANI"

E’ una fiction nella quale interpreta sé stesso quella che Gianluca Genoni, recordman mondiale di apnea subacquea in assetto costante e variabile nonché di apnea statica, ha presentato questa mattina agli studenti del “Pantani”. Quella proiettata per gli alunni delle prime tre classi del liceo sportivo e degli istituti superiori “Olga Fiorni” è un’anteprima di 40 minuti, in cui sono raccolti spezzoni delle otto puntate prodotte dalla tv argentina, che ha scelto come protagonista il campione bustocco.Non è un caso se l’incontro con l’atleta è stato inserito nel programma del Busto Arsizio Film Festival (Baff): nessuna occasione sarebbe stata più adatta a “promuovere” la serie per il piccolo schermo, che vede Genoni intraprendere un viaggio per tornare nel Mar Rosso allo scopo di posizionare una targa nel punto in cui ha stabilito, nel 2006, il suo ultimo record mondiale in assetto variabile, raggiungendo i 141 metri di profondità. Il set è quindi ambientato in tre diverse località: la sua Busto Arsizio, la Liguria, regione in cui l’atleta si allena e ha realizzato la maggior parte dei suoi primati, e infine l’Egitto, dov’è rimasto 7 giorni per riuscire a collocare sul fondale la lastra che ricorda il suo record e che rimarrà come «punto di riferimento per i subacquei che lì si immergono», ha spiegato il campione. A rendere più coinvolgente la trama della fiction contribuisce anche la discussione con la compagna Paola, che ha programmato altri impegni con il fidanzato e che non vuole quindi lasciarlo partire.
Si tratta, insomma, di una storia che alterna «pezzi di vita normalissima a imprese subacque», ha commentato Emilio Bottini, uno dei responsabili del Baff. La serie permette inoltre di ammirare i «fondali molto belli» del Mar Rosso, come ha osservato Genoni, sottolineando il contrasto con «la sporcizia esterna: a maggio partiremo per pulire e mantenere in ordine questo posto così bello, rovinato purtroppo dalla maleducazione delle persone».


Genoni non ha mancato di raccontare ai ragazzi il percorso che l’ha portato a esplorare gli abissi, dopo aver praticato nuoto agonistico fino ai 20 anni, quando ha iniziato a immergersi in piscina per «una sfida con gli amici, per vedere chi riuscisse a stare sott’acqua di più». E’ così che ha deciso di dedicarsi all’apnea, segnando nel 1996 il suo primo record mondiale in assetto variabile, scendendo fino a 106 metri con un peso di 130 chili per poi risalire con le pinne e a forza di braccia. Un primato segnato proprio a Siracusa, la stessa città di un altro grande apneista italiano, Enzo Maiorca. L’atleta si è poi soffermato sulle caratteristiche fisiche che favoriscono l’apnea, come una buona capacità polmonare e una bassa frequenza cardiaca: nel caso di Genoni, 40 battiti al minuto a riposo. Doti che permettono al bustocco di riuscire a rimanere sott’acqua senza respirare per ben 18 minuti, tempo con il quale ha realizzato il suo record di apnea statica in ossigeno.Quanto ai tanti mesi di allenamento per riuscire a mettere a segno un primato, «la preparazione è molto lunga, ma è indispensabile per riuscire a fare tutto in sicurezza», ha puntualizzato lo sportivo, che è accompagnato nelle sue discese in mare da una squadra di sommozzatori e che ha deciso di lasciare l’immersione «no limits» dopo un incidente che l’ha visto svenire sul fondale: si tratta, fra l’altro, di una specialità nella quale «anche altri atleti si sono infortunati».
Genoni ha provato perfino a immergersi a Cervinia a 60 metri sotto il ghiaccio a un’altezza di oltre 3mila nonché in un lago sull’Everest, a più di 5mila metri d’altezza, dove non è riuscito a resistere in apnea oltre i 2 minuti «per l’acqua fredda e la carenza di ossigeno». Segno che è «impossibile fare sport sopra i 5mila metri, dove bisogna soltanto cercare di sopravvivere».

lunedì 22 marzo 2010

JOBEY THOMAS: "LO SPORT RIEMPIE LA VITA"

«Lo sport è un modo di vivere sano: è qualcosa che riempie totalmente la vita». Parola di Jobey Thomas, cestista statunitense della Pallacanestro Varese, che ha incontrato questa mattina gli studenti del “Pantani”, invitandoli a coltivare sempre la loro passione sportiva, anche a livello amatoriale.
Quello tra il campione americano e gli alunni del triennio liceale è stato un dialogo vivace, che ha visto l’atleta di A1 alternare l’inglese all’italiano, di cui peraltro ha un’ottima padronanza, permettendo così ai ragazzi di mettere alla prova la loro conoscenza della lingua straniera. Lingua nella quale hanno posto alcune domande all’ala della Cimberio, squadra dove il giocatore è approdato lo scorso settembre dopo una stagione all’Olimpia Milano. La sua esperienza, del resto, è molto simile a quella di tanti allievi del “Pantani”, molti dei quali si allenano a ritmo serrato: proprio come Thomas, che negli anni in cui frequentava l’high school nel North Carolina aveva conseguito ottimi risultati sportivi, grazie ai quali si era meritato una borsa di studio per l’università. La stessa università dove gli piacerebbe tornare in futuro come allenatore nella squadra in cui ha giocato: è proprio quello di “coach”, infatti, il ruolo che l’atleta immagina per sé al termine della carriera agonistica, che desidera concludere in Italia, dove ormai gioca da sette anni.
Come tutti i giovani cestisti americani, anche Jobey sognava di entrare nell’Nba, dove anche dopo l’inizio della sua avventura in Italia, cominciata a Imola nel 2003, aveva provato a inserirsi in diverse squadre, ma «nessuna mi ha garantito un contratto: ho perciò deciso di rimanere in Europa». Tra le partite più belle che porta nel cuore quella vinta lo scorso anno, con i colori milanesi dell’Armani Jeans, contro il colosso del Cska Mosca.

L’incontro con Thomas si è inoltre rivelato una preziosa occasione per mettere a confronto gli stili di vita italiano e americano: quest’ultimo, a detta dell’atleta, molto più frenetico. L’Italia ha invece «una mentalità diversa», più attenta alle relazioni umane: «Qua la gente sta sempre insieme». Un modo di vivere che il campione ha fatto proprio, pur venendo da un Paese come gli Stati Uniti, dove «molti sono convinti che il proprio stile di vita sia il migliore». Da qui l’invito agli studenti a «trascorrere un periodo, anche breve, all’estero, magari cogliendo qualche opportunità offerta dallo sport, per allargare gli orizzonti».
La coordinatrice del liceo Sara Ciapparella non ha infine mancato di rivolgere, a nome di tutti gli studenti, gli auguri di buon compleanno a Thomas, che festeggerà 30 anni proprio mercoledì 24 marzo.

SLALOM GIGANTE E SUPER G: LUCA LANFRANCHI DUE VOLTE CAMPIONE

Ha vinto i due campionati provinciali di slalom gigante e di super G, aggiudicandosi anche il secondo posto in quello di slalom speciale: è stata insomma una stagione più che brillante quella di Luca Lanfranchi, studente della classe I B. Il promettente atleta dello Sci club Malnate ha inoltre conquistato l'argento nella gara “Max contro tutti”, che ha visto la partecipazione di Massimiliano Blardone, discesista di Coppa del mondo.
Quella per lo sci è una passione che l’alunno del “Pantani” coltiva da quando aveva 3 anni: «E’ stato subito emozionante», racconta Luca, che fin da piccolo ha sempre amato la montagna, dove «passavo moltissimo tempo: estate, inverno, ogni volta che i miei genitori erano liberi da impegni, si trascorrevano giornate tra i monti. Forse è per questo che ho deciso di praticare uno sport che senza montagna e senza tutto ciò che è la montagna non esisterebbe: lo sci».

Con il passare del tempo, continua lo studente, «dopo sette anni che praticavo questo sport, decisi di farlo diventare il mio primo sport, iscrivendomi a una squadra agonistica di un paese vicino a Varese: lo “Sci club Malnate”». Da quel momento in poi «le uscite aumentavano e così anche gli impegni, ma per me non era un peso e non lo è tuttora».
E’ ormai da otto anni che Luca e gli sci sono inseparabili, ma per la giovane promessa dello sport ogni discesa è come se fosse la prima: sì, perché «l’emozione di portare un attrezzo a velocità elevate, mentre scivola sulla neve tra panorami e scenari mozzafiato, e la sensazione di sentirsi libero da tutto e da tutti mentre ti sembra di volare, quelle ci sono ancora».

Nel video che segue, Luca in allenamento.

venerdì 19 marzo 2010

IL LICEO DELLO SPORT PROMOSSO A PIENI VOTI DALLA RIFORMA GELMINI

La riforma Gelmini salva il liceo dello Sport. A settembre, dunque, nulla cambierà per il "Pantani": una delle pochissime scuole in Italia a non essere “assorbita” all’interno degli otto indirizzi in cui è stato riorganizzato il sistema d’istruzione liceale.
Il decreto approvato in via definitiva dal governo Berlusconi lo scorso febbraio, infatti, mantiene inalterata la struttura del liceo scientifico sportivo, il cui obiettivo è quello di rispondere alle esigenze degli studenti che praticano attività agonistica, spesso ad alto livello, ma anche di tutti i ragazzi che amano lo sport, aiutandoli a conciliare l’impegno scolastico con quello atletico. Si tratta di un percorso mirato, che comprende l’educazione alla pratica delle diverse discipline sportive, attraverso lezioni tenute da specialisti. Si spiega così l’assenza del latino, sostituito dalle materie d’indirizzo: agli studenti vengono perciò proposte numerose ore settimanali di educazione fisica e attività motoria, insieme ad altre discipline caratteristiche, tra le quali diritto e legislazione sportiva, ma anche psicologia dello sport. Il curriculum specifico del “Pantani” si integra in questo modo con l’aspetto scientifico e quello umanistico, caratteristici di ogni liceo.
Il fatto che il Ministero abbia tutelato le sezioni sportive è una dimostrazione, come osserva il direttore dell’istituto Mauro Ghisellini, della «validità e qualità della nostra offerta formativa, che permettendo di conciliare scuola e sport garantisce una preparazione a tutti gli effetti liceale, senza costringere i ragazzi a rinunciare al loro impegno atletico. Impegno che viene anzi valorizzato attraverso l’attività didattica e inserito nel contesto di una formazione globale e armonica della persona».
Accanto all’indirizzo sportivo, il “Pantani” manterrà inoltre il liceo dello Spettacolo, che grazie alla riforma arricchirà la proposta didattica, trasformandosi il prossimo settembre in un liceo delle Scienze umane. Un percorso anche in questo caso senza il latino, rimpiazzato da materie come teatro e recitazione, musica e canto moderno, danza ed espressività corporea: non mancheranno perciò lezioni tenute da professionisti qualificati, che lavorano a vario titolo nel mondo dello spettacolo. Questa impostazione permetterà così ai ragazzi di “imparare divertendosi”, attraverso attività che molti di loro praticano anche al di fuori della scuola. Non vengono infine trascurate le lingue straniere, la cui conoscenza è sempre più indispensabile nell’ambito dello spettacolo: proprio per questo, con la riorganizzazione del piano di studi, all’inglese si aggiungerà lo spagnolo.