Il responsabile della scuola calcio del Varese, intervenuto al Palayamamay con due giocatori della squadra di C2, ha invitato i ragazzi della scuola bustocca di via Varzi a vivere con serietà l’impegno sportivo, ma senza crearsi illusioni. Lo dicono i dati statistici: «Su 150 bambini che si avvicinano al calcio in età scolare, soltanto 2,5 in media arrivano a disputare un campionato di livello professionistico». Numeri che, ha sottolineato Caccianiga, dovrebbero far riflettere «i genitori, spesso abituati a pretendere».
Quello che conta, insomma, «non è illudere i ragazzi in età scolare di essere grandi campioni, ma insegnare loro la grammatica del movimento: non è detto che tutti debbano fare i calciatori e che chi si avvicina da piccolo al calcio non possa poi diventare un bravo pallavolista o cestista».
Anche perché, per entrare nel mondo del professionismo, «non sempre bastano le capacità e qualità: spesso bisogna saper trovare i canali giusti: nel calcio è fondamentale l’intelligenza, il saper vivere sul pianeta Terra».
L’hanno confermato, raccontando la propria esperienza agli studenti, i ventunenni Eros Pisano e Alessandro Bernardini, rispettivamente terzino sinistro e difensore centrale del Varese, «arrivati a un punto che permette di loro di plasmare il proprio destino», ha precisato Caccianiga. Pisani è nato nell’Antoniana di Busto ed è stato poi lanciato dalla formazione biancorossa, nella quale è tornato dopo un anno passato in serie B, mentre Bernardini, di Domodossola, è cresciuto negli allievi nazionali e nella primavera del Parma, conseguendo anche il diploma di liceo scientifico, per poi trascorrere due anni in D nel Borgomanero e arrivare infine quest’anno a indossare la maglia biancorossa. Non è mancato un periodo in cui si è trovato senza contratto: «Per fortuna avevo deciso di continuare gli studi», ha esclamato davanti agli alunni del «Pantani» il difensore nonché studente di Ingegneria gestionale alla Liuc di Castellanza. La sua, dunque, è una vita che richiede «sacrifici: li ho sempre fatti e andrò avanti a farli».
Pisano ha invece lanciato un importante messaggio sulla necessità di accettare anche la sconfitta: «Nello spogliatoio ci si rafforza tra compagni, senza demoralizzarsi: si pensa già alla partita successiva».
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