venerdì 14 novembre 2008

I CALCIATORI DEL VARESE IN CATTEDRA

BUSTO ARSIZIO (lu.gi.) «I bambini nel mondo del calcio vanno trattati da bambini e non da piccoli adulti, come invece accade spesso: è quanto di peggio si possa fare da un punto di vista educativo e didattico». Così ha esordito questa mattina Marco Caccianiga, parlando agli studenti del liceo dello Sport «Marco Pantani».
Il responsabile della scuola calcio del Varese, intervenuto al Palayamamay con due giocatori della squadra di C2, ha invitato i ragazzi della scuola bustocca di via Varzi a vivere con serietà l’impegno sportivo, ma senza crearsi illusioni. Lo dicono i dati statistici: «Su 150 bambini che si avvicinano al calcio in età scolare, soltanto 2,5 in media arrivano a disputare un campionato di livello professionistico». Numeri che, ha sottolineato Caccianiga, dovrebbero far riflettere «i genitori, spesso abituati a pretendere».
Quello che conta, insomma, «non è illudere i ragazzi in età scolare di essere grandi campioni, ma insegnare loro la grammatica del movimento: non è detto che tutti debbano fare i calciatori e che chi si avvicina da piccolo al calcio non possa poi diventare un bravo pallavolista o cestista».
Anche perché, per entrare nel mondo del professionismo, «non sempre bastano le capacità e qualità: spesso bisogna saper trovare i canali giusti: nel calcio è fondamentale l’intelligenza, il saper vivere sul pianeta Terra».

L’hanno confermato, raccontando la propria esperienza agli studenti, i ventunenni Eros Pisano e Alessandro Bernardini, rispettivamente terzino sinistro e difensore centrale del Varese, «arrivati a un punto che permette di loro di plasmare il proprio destino», ha precisato Caccianiga. Pisani è nato nell’Antoniana di Busto ed è stato poi lanciato dalla formazione biancorossa, nella quale è tornato dopo un anno passato in serie B, mentre Bernardini, di Domodossola, è cresciuto negli allievi nazionali e nella primavera del Parma, conseguendo anche il diploma di liceo scientifico, per poi trascorrere due anni in D nel Borgomanero e arrivare infine quest’anno a indossare la maglia biancorossa. Non è mancato un periodo in cui si è trovato senza contratto: «Per fortuna avevo deciso di continuare gli studi», ha esclamato davanti agli alunni del «Pantani» il difensore nonché studente di Ingegneria gestionale alla Liuc di Castellanza. La sua, dunque, è una vita che richiede «sacrifici: li ho sempre fatti e andrò avanti a farli».
Pisano ha invece lanciato un importante messaggio sulla necessità di accettare anche la sconfitta: «Nello spogliatoio ci si rafforza tra compagni, senza demoralizzarsi: si pensa già alla partita successiva».



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