venerdì 27 novembre 2009

PROFESSIONE CANTANTE: IL LICEO INCONTRA ISABELLA CASUCCI

Sono diverse le possibilità professionali che si spalancano davanti a chi decide di lavorare nel mondo della musica. Ne è un esempio Isabella Casucci, che ha incontrato gli studenti di tutte le classi del liceo dello Spettacolo, raccontando loro la propria esperienza professionale, allo scopo di illustrare le svariate opportunità lavorative che ha una cantante. Lo dimostrano le tappe che hanno contraddistinto il suo brillante percorso artistico: dai tour che l’hanno vista impegnata insieme a celebrità come Giorgia, Fiorella Mannoia e Anna Oxa fino ai jingle pubblicitari, dai turni in studio di registrazione alle serate nei locali, passando per l’esperienza corale che prosegue tuttora nella formazione “Ancore d’aria ensemble” di Oskar Boldre.
Alla luce di una carriera di tutto rispetto come quella di Isabella Casucci, per gli alunni del “Pantani” è stato dunque un onore poter assistere a una piccola esibizione live della cantante (con l'insegnante di musica Marilena Anzini nella foto sopra), alla quale hanno anche rivolto diverse domande, vedendo così soddisfatte molte delle loro curiosità.

venerdì 13 novembre 2009

GLI STUDENTI DEL "PANTANI" IN ONDA DOMANI SU RAIDUE

C'era anche la classe terza del liceo dello Spettacolo, ieri pomeriggio, tra il pubblico del programma "Scalo 76 Talent", che andrà in onda domani, sabato 14 novembre, a partire dalle 16 su Raidue. Durante la trasmissione condotta da Lucilla Agosti e Alessandro Rostagno, gli studenti hanno avuto l'occasione di assistere a una gara di “talento” tra i conduttori televisivi Fabio Fazio e Piero Chiambretti, all’intervento del critico d’arte nonché sindaco di Salemi Vittorio Sgarbi e a un’esibizione di Cesare Cremonini, che ha cantato una canzone e un medley tratto dal suo ultimo album.
«E’ stata un’esperienza divertente e interessante», come la definisce Luigi Iannotta, docente di teatro e recitazione e coordinatore del liceo dello Spettacolo: la presenza negli studi Rai di corso Sempione ha infatti permesso ai ragazzi di «rendersi conto “dal vivo” dei meccanismi che regolano il funzionamento di uno dei mezzi di comunicazione più influenti e la costruzione di una trasmissione televisiva».

HIP HOP E TRAINING FISICO AL LICEO DELLO SPETTACOLO

Hip hop e training fisico: queste le due attività nelle quali si sono cimentati gli studenti di prima e seconda del liceo dello Spettacolo. Il percorso formativo è stato realizzato grazie all’intervento di due esperti, che hanno permesso agli alunni del biennio di acquisire alcune tecniche di danza ed espressività corporea che caratterizzano l’indirizzo scolastico.
La classe prima ha così potuto apprendere gli elementi di base dell’hip hop, termine che designa diversi stili di danza appartenenti alla cultura omonima e differenti tra loro per esplosività, velocità di esecuzione, blocco del movimento articolare e capacità acrobatiche. Gli allievi sono stati guidati dall’esperto Matteo Chierichetti, già coreografo, ballerino e attore allo Zelig di Milano e ora nel corpo di ballo della compagnia “Athletic dance theatre Kataklo”.
I ragazzi di seconda hanno invece imparato alcuni esercizi fondamentali del traininig fisico: il corpo, infatti, è uno dei veicoli principali utilizzati dall’attore per esprimere la propria arte e deve quindi essere preparato in modo adeguato alla sua funzione. A introdurre gli alunni a questa pratica è stato Fabio Groppo, attore diplomato alla scuola d’arte drammatica “Paolo Grassi” di Milano: si tratta di un affermato interprete, che ha alle spalle anche un’esperienza come cabarettista e mimo e che ha partecipato a importanti produzioni quali “La tempesta” di Shakespeare e “Il gabbiano” di Cechov.

lunedì 9 novembre 2009

NANDO SANVITO AI NOSTRI STUDENTI: "LO SPORT RIVELA COM'E' FATTO L'UOMO"

«Il cancro è stata la cosa più bella che mi potesse capitare: senza il cancro non avrei mai vinto il Tour». Sono parole del ciclista Lance Armstrong, ripetute questa mattina da Nando Sanvito, che ha incontrato gli studenti del “Pantani”: per due ore il noto giornalista di Mediaset ha a dir poco incantato gli alunni delle classi terze e quarte raccontando significative storie di sport dalle quali trarre lezioni di vita.
«La forza dell’imprevisto»: questo il titolo delle vicende presentate da Sanvito attraverso alcuni filmati. Quell’imprevisto, il cancro, che ha permesso di vincere ben sette edizioni del Tour al campione texano, il quale rappresenta anche «l’emblema di com’è fatto l’uomo: capace delle imprese più nobili ed eroiche e delle azioni più abiette e schifose, che per fortuna non sono l’ultima parola su di noi». Fu Armstrong, infatti, il corridore che nel 1995 indicò il cielo tagliando il traguardo per ricordare il compagno di squadra Fabio Casartelli tragicamente morto in discesa pochi giorni prima, ma fu sempre lui a umiliare, al Tour del 2004, l’italiano Filippo Simeoni, “reo” di aver coinvolto in un’inchiesta sul doping «il medico al quale si riferiva l’elite del ciclismo mondiale».

L’imprevisto è anche ciò che ha sconvolto i piani di partite già decise a tavolino, come hanno dimostrato in modo clamoroso le registrazioni proiettate dal giornalista. Ma che ha anche consentito al grande calcio di ritrovare un ragazzo bresciano scappato di casa: «Francesco torna», si leggeva infatti sulla maglietta esibita dal difensore Daniele Adani sotto i colori nerazzurri subito dopo il goal segnato al ’95 nella semifinale di Coppa Italia del 2004. Una rete che portò la partita ai supplementari, spingendo il 16enne interista, che assisteva al match della sua squadra del cuore nel bar della stazione ferroviaria di Genova, a farsi identificare. Solo l’ex calciatore del Brescia, tra i giocatori in campo quella sera, aveva indossato una delle magliette lasciate negli spogliatoi dal padre, disperato, di Francesco. E proprio lui, in zona Cesarini, realizzò quel goal, l’ottavo della sua carriera: da allora non ne ha più segnato uno. In quel minuto, fra l’altro, i dati dell’Auditel toccarono un picco di 13 milioni di spettatori, «contro ogni regola del marketing». Insomma, tutto questo «non poteva essere casuale», ma solo opera di «una regia dall’alto: la vita è una drammatica partita a ping-pong tra la nostra libertà e questa Regia con la “R” maiuscola».
In questa relazione, ha continuato Sanvito, si inserisce anche la vittoria del Brasile contro la Germania alla finale mondiale del 2002, quando nello stadio giapponese calò il silenzio nel momento in cui l’intera delegazione brasiliana si inginocchiò per recitare il Padre nostro: «un gesto di gratitudine» che, ha sottolineato il giornalista, non può non colpire in «uomini arrivati al “clou” della loro carriera». Non è casuale, infatti, il fatto che «più gli atleti hanno una coscienza religiosa, più assumono un atteggiamento responsabile: molti di loro hanno dato vita a fondazioni per aiutare i bambini delle favelas».
Lo sport è metafora della vita anche nella sconfitta, della quale «ciascuno di noi fa quotidianamente esperienza». Ne è la dimostrazione la commovente storia dell’atleta nigeriano Francis Obikwelu, velocista in pista per il Portogallo dopo essere stato costretto a fuggire dall’Africa e aver lavorato come muratore. Ritornato a correre, arrivò secondo agli Europei del 2002 dietro l’inglese Dwain Chambers poi squalificato per doping. Fu quindi colpito da un infortunio al ginocchio che sembrò la sua fine: guarito, conquistò l’argento alle Olimpiadi del 2004, dietro l’americano Justin Gutlin, anche questo in seguito squalificato per 8 anni per uso di sostanze dopanti. In seguito medaglia d’oro nei 100 e 200 metri agli Europei del 2006, segue ora una fondazione a favore dei bambini nigeriani: per dirla in breve, «uno che si considerava sconfitto dalla vita è tornato a essere protagonista». Simile alla sua la vicenda di Sandro Gamba, allenatore della nazionale di basket campione d’Europa nel 1983: diventò una stella dello sport utilizzando la pallacanestro come terapia riabilitativa per la mano, che rischiò di essere amputata, spappolata dall’esplosione di un ordigno a Milano il 25 aprile 1945. Sviluppò quindi un’abilità incredibile con entrambe le mani nel palleggio, spiazzando gli avversari: è così che «una disgrazia, invece di una condanna, diventa il miglior alleato per il tuo successo». Lo stesso vale per Ezio Tricoli, che fondò la prestigiosa scuola di scherma di Jesi, quella della campionessa olimpica Valentina Vezzali, dopo aver imparato questo sport nel lager dove fu rinchiuso per 7 anni.

E poi la leggendaria impresa di Dorando Pietri (immortalato qui sopra nella foto più celebre della storia dello sport) alle Olimpiadi di Londra del 1908: squalificato dopo aver tagliato per primo il traguardo sorretto dagli organizzatori, fu premiato dalla regina Alessandra e invitato poi negli Stati Uniti dagli italoamericani per una rivincita contro il vincitore olimpico Jhonny Hayes, che Pietri sconfisse, aggiudicandosi nei mesi successivi una serie incredibile di corse e maratone e diventando l’atleta più ricco del tempo. Morale della favola: «Oggi nessuno si ricorda più di Hayes, mentre tutti ricordano Dorando Pietri: non c’è stata sconfitta più vittoriosa della sua». L’imprevisto ha giocato anche nell’incredibile impresa di Igor Cassina, che conquistò la medaglia d’oro ad Atene 2004 con uno spettacolare doppio salto mortale con avvitamento. Un esercizio che il ginnasta aveva inventato a 13 anni e poi abbandonato per la sua altezza, oltre un metro e 80: troppo per non rischiare di toccare la sbarra. Grazie all’insistenza del suo allenatore, Igor si convinse, però, a preparare l’esibizione per l’Olimpiade: quando il gran giorno arrivò, nel palazzetto scoppiò una lite per un voto assegnato dalla giuria in un’altra disciplina. Il clima ideale, ha osservato Sanvito, «per deconcentrare un atleta»: nelle ore prima della gara, infatti, Cassina provò quattro volte il movimento e quattro volte lo sbagliò. Al suo momento, invece, «l’ha fatto giusto»: segno che «dentro un rapporto educativo, come quello tra allenatore e atleta, riusciamo a superare persino i nostri stessi limiti fisici».
Filo conduttore di tutte queste storie è dunque l’imprevisto, definito dal giornalista come «ciò che illumina il previsto: della vita non siamo padroni». Una vita che «possiamo affrontare in due modi: o pensiamo che siamo noi a stabilire le regole, cadendo in depressione quando la realtà ci delude, oppure siamo umili e simpatetici con la realtà, che si rivela la nostra grande educatrice anche quando è apparentemente contro di noi». In questo caso, «l'esistenza sarà fonte di sorpresa, gratitudine e stupore: saremo innamorati della vita».










martedì 3 novembre 2009

SABATO 28 NOVEMBRE PORTE APERTE AI FUTURI ALUNNI

Il liceo della Comunicazione “Marco Pantani” e gli istituti superiori "Olga Fiorini" spalancano le porte ai futuri alunni: sabato 28 novembre, dalle 14.30 alle 18, gli studenti di terza media potranno visitare insieme ai propri genitori la scuola bustocca di via Varzi. Saranno gli alunni stessi dell'istituto a presentare ai ragazzi alle prese con la non facile scelta del percorso di studi i due indirizzi nei quali si articola il nostro liceo: Sport e Spettacolo.
Attraverso una proposta didattica particolarmente mirata, il liceo dello Sport tende ad agevolare gli allievi che praticano attività agonistiche già in età scolare, non precludendo comunque la frequenza di alunni intenzionati a conseguire la maturità scientifica. Per le lezioni di educazione fisica e attività motoria la scuola utilizza gli spazi del “Palayamamay”, che in occasione dell’Open day genitori e ragazzi potranno visitare grazie all’apposita navetta di collegamento tra l’istituto di via Varzi e la vicina struttura sportiva.
Sempre all’interno del palasport sarà presentato il liceo dello Spettacolo, la cui proposta formativa si rivolge invece agli studenti e alle studentesse che rivelano particolari attitudini e interessi per attività legate all’espressività musicale e corporea, e che possono conseguire anche attraverso questo percorso la maturità scientifica.
La Scuola aperta di sabato pomeriggio nell’istituto di via Varzi permetterà inoltre di conoscere le storiche e qualificate scuole superiori per Operatore della moda e Operatore grafico, nonché il Centro di formazione professionale, che offre corsi triennali gratuiti per chi intende conseguire la qualifica di Operatore informatico gestionale o Operatore della comunicazione audiovisiva, garantendo così il diritto/dovere all’istruzione anche ai ragazzi orientati verso un rapido inserimento nel mondo del lavoro.
Allo scopo di poter organizzare al meglio l’accoglienza, è quindi gradita una telefonata di prenotazione alla segreteria didattica (0331-624318). La “scuola aperta” sarà riproposta sabato 23 gennaio negli stessi orari.
La piantina sottostante può aiutarti a raggiungere il liceo.